Nuovo logo e nuova "casa" per Alice e il vino.blogspot ... ci siamo trasferiti su piattaforma Wordpress ed abbiamo fatto un po' di "restyling sul logo.
Da oggi ci trovate anche su Alice e il vino".com
Per il momento è ancora infase beta, ci sono delle idee, la voglia di fare un po' di ordine, di ricominciare a parlare di vino e di tutto quello che si gira intorno.
Chi andrà a dargli una sbirciata troverà ancora un bel po' di disordine, è stato come fare un traslocooo...oh beh, ci sono un sacco di cassetti che devo riordinare ma pian piano spero ce la faro'.
Mi piacerebbe che qualcuno mi desse dei suggerimenti....perciò...si, insomma...anche se è da un sacco di tempo che non mi vedete in giro....fatemi sapere cosa ne pensate, cosa vi piacerebbe trovare e cosa secondo voi sarebbe da togliere.
Anticipo già che a me ancora non convince il layout con le due colonne a destra...mi ci devo abituare...e poi...i font utilizzati per i menù...e forse, un po' troppo rosso...in fondo, la mia provenienza è legata ai vini bianchi, nooo?
Boooh... se vi sentite in vena di dare qualche suggerimento....sarà sicuramente molto gradito :-)
Maybe Tomorrow ....
....ho deciso di prendermi una pausa per far lasciare decantare un po' questo vino che ho coltivato e prodotto per quasi due anni e mezzo....
una piccola pausa di riflessione per capire come affinare al meglio °_Alice e il vino e tornare magari con una nuova energia :-P
---Maybe Tomorrow___
Waiter's Corkscrew
Jakob Wagner ha ridisegnato il classico cavatappi in una versione migliorata che lo rende ancora più facile da usare.
La solida spirale ed il manico in Teflon offre una presa sicura, anche su vecchi tappi, senza il pericolo della loro rottura.
Il designer di fama internazionale, Jakob Wagner, ha creato questa serie di accessori vino per Menu.
Design: Jakob Wagner
Materiali: materiale sintetico, acciaio
by menu
archiviato in:
accessori,
wine design
terre da vino spunti rurali in chiave contemporanea
Terre da vino è una società di produttori delle Langhe e Roero che ha costruito alcuni anni fa le nuove cantine a Barolo per una superficie totale di 5 mila metri quadrati su un terreno di 25 mila e un investimento di 7 milioni di euro.
Linee curve per il tetto che richiama il profilo delle colline, color mais sulle pareti esterne e lastre metalliche ossidate per le coperture. Il tutto arricchito dall´ utilizzo di legno lamellare, curvato alla maniera antica dei bottai, che fa da contrasto con la passerella d´acciaio sospesa a cinque metri d´ altezza e gli intonaci argentati che brillano attraverso le vetrate. Questi sono alcuni degli elementi architettonici pensati dall'architetto Gianni Arnaudo
L´ idea è quella di accostare spunti rurali come la tonalità rosso vino dei muri e i graticci per appendere le pannocchie a uno sfondo hi-tech dato dalla nuova linea robotizzata di imbottigliamento o dal sistema di condizionamento che garantisce temperature fisse di 12-13 gradi, come se la cantina fosse scavata sottoterra. Ma soprattutto dalla sala di affinamento da 3 mila barrique (l´ equivalente di 800 mila bottiglie) con vetrata belvedere sulle vigne dove i 2.500 soci coltivano le uve doc. All´interno, delikatessen-enoteca e tutto attorno in allestimento un parco biologico per recuperare le piante autoctone in via di estinzione.
Terra da vino
Via Bergesia 6
12060 Barolo (Cuneo)
Tel. 0173564611
www.terredavino.it
archiviato in:
architettura,
cantine,
piemonte
vino e designer, anche per il packaging
Non è la prima volta che mi capita di parlare di Salaparuta, uno dei punti di riferimanto dell'enologia siciliana.
Esemplare sicuramente il modo in cui hanno gestito la comunicazione ed il marketing.
All'interno del sito aziendale hanno costruito una sezione riservata al packaging ed agli acessori firmati DUCA di Salaparuta...ma la cosa che ho notato, e che ho trovato veramente meritevole di segnalazione, è che su ogni prodotto dell'azienda viene citato il DESIGNER che l'ha progettato.....vi sembra una cosa tanto usuale e diffusa in Italia ?
archiviato in:
accessori,
wine design,
wine marketing
la nuova cantina di Antinori
L’architetto Marco Casamonti l'ha definito "un luogo sacrale, un po’ chiesa, fabbrica e campagna" il suo progetto, destinato a diventare la nuova cantina della Casata Antinori.
Progettata dallo studio Archea Associati di Firenze – fra i cui fondatori c’è anche il giovane e già illustre architetto fiorentino – la nuova Cantina Antinori, sarà, a lavori ultimati previsti per il 2008, un'altra "Cattedrale del vino", meta di chi desidera scoprire tutti i segreti di una buona bottiglia.
Un tempio, che accoglierà il riposo di etichette come Tignanello, Badia a Passignano, Solaia – questa ultima ha segnato il rinascimento enologico italiano – e che il Marchese Piero Antinori, a capo dell’azienda omonima e tra i più grandi proprietari di vigneti in Europa -, ha voluto fortemente.
Vero gioiello sotto il profilo progettuale e ingegneristico, la Cantina di Casamonti si presenta come una suggestiva astronave, dolcemente inserita nel paesaggio toscano. Un edificio concepito come una sequenza di volte e navate, incassate nella terra e costruite a partire da un drappeggio di cotto, che ne colora la luce interna. Un progetto talmente armonizzato con il contesto naturale in cui è inserito, da presentare come facciata dell’edificio la collina stessa, mentre come copertura il vigneto. Strade, piazzali di carico e scarico merci, parcheggi, impianti e ogni altro elemento accessorio utilizzano il sottosuolo, per non offendere il paesaggio circostante.
Più che una Cantina, una città sotterranea di 37 mila metri quadrati, di cui 23 mila coperti. Una cittadella, all’interno della quale, si troverà il nuovo quartiere generale Antinori, che dopo decenni, si sposta dal centro di Firenze in piena campagna.
L’edificio, che sorge nel cuore del Chianti, oltre a essere concepito come culla che accompagna l’uva dalla sua nascita ai singoli passaggi fino a quello dell'’imbottigliamento, è stato pensato anche come luogo di accoglienza per il pubblico.
E' stato previsto anche un museo, attraverso il quale sarà possibile intraprendere un percorso alla scoperta dei segreti su come viene prodotto e conservato il vino, un frantoio per l’olio della casa, un forno per il pane, la fabbrica delle barrique, dove viene conservato il vino, uno spaccio con i prodotti tipici della zona e un ristorante....una sorta di "fattoria toscana" del terzo millennio.
Dopo le altre celebri "Cantine-design" realizzate dai più importanti architetti del momento - Mario Botta per la Tenuta Petra a Suvereto, Renzo Piano per Panerai vicino a Gavorrano, e Piero Sartogo per i Frescobaldi a Montalcino - ecco un progetto pensato per il futuro...
www.antinori.it
www.archea.it
archiviato in:
architettura,
cantine,
toscana
il vino ? a lakarte !
Lekarte.com è una bellissima idea per costruirsi la propria carta vini.
Il sito è una banca dati di oltre 15 mila etichette di vini italiani e permette al ristoratore di comporre la carta dei vini per il proprio locale.
Per ogni etichetta basterà inserire i dati tecnici del vino come annata, grado alcolico, vitigno etc. accompagnati da una breve descrizione e la foto.
A questo punto il ristoratore o il wine bar potranno realizzare la propria wine list.
Il servizio si completa con la stampa in diversi formati e la possibilità di usare addirittura carte pregiate Fedrigoni.
Per i formati e i prezzi cliccare qui
Veramente una gran bella idea...e voi che aspettate a fare la vostra karte dei vini?
fonte: vino24
archiviato in:
etichette,
punti di vista,
wine marketing
Message on the Bottle ... of wine
"Message on the Bottle" ovvero una bottiglia di vino ed il design, mostra tenutasi come parte del Design Festival di Amburgo 2007.
In totale ci sono stati 70 contributi per la mostra, da designer provenienti da 16 paesi diversi.
"Message on the Bottle" si è svolto dal 5 al 20 del mese di ottobre 2007.
Per farsi un giro nella creatività in ...Bottiglia, o meglio sulla Bottiglia vedi qui ... http://www.ondesign.de/downloads/message-on-the-bottle.pdf.
fonte : http://www.thedieline.com/blog/2008/03/message-on-the.html#more
archiviato in:
wine design
VEUVE CLICQUOT VERTICAL LIMIT
VEUVE CLICQUOT VERTICAL LIMIT
By Porsche Design Studio
Madame Clicquot sognava di creare uno Champagne capace di conquistare il mondo.
Era una donna d’affari coraggiosa, forse la prima in assoluto, e non amava i compromessi. Il motto della Maison Veuve Clicquot Ponsardin è da sempre “Una sola qualità, la migliore”.
I suoi Millesimati sono la delizia degli amanti dello Champagne e di tutti gli epicurei del mondo. Per la prima volta 12 Magnum di annate rare, dal 1955 al 1990, che ripercorrono più di mezzo secolo di storia della Maison, sono stati raccolti in una modernissima ed esclusiva cantinetta per vino, creata da Porsche Design Studio. Una collezione di Champagne Millesimati assolutamente straordinaria, che meritava di essere celebrata con il più emblematico degli oggetti del desiderio.
Veuve Clicquot Vertical Limit by Porsche Design Studio, disponibile in soli 15 esemplari al mondo, uno dei quali destinato all’Italia, racchiude i 12 Millesimati più esclusivi a partire dal 1955, tutti nel formato Magnum, ideale per esaltare l’invecchiamento del vino.
Veuve Clicquot Vertical Limit by Porsche Design Studio è il frutto dell’alleanza artistica tra due modi di espressione dell’immaginazione e dell’ingegno. Un oggetto d’arte raro, nato dal connubio tra la grande tradizione vinicola francese e l’audacia innovativa di uno dei team di designer più prestigiosi del mondo… una fusione senza tempo di due icone del lusso e del Design.
Per molti.....ma non per tutti ????
Mmmmh.....per pochi, forse troppo pochi....e a noi comuni mortali non resta che guardare e sognare ????
Maaaa, direi anche .... No ;-)
archiviato in:
champagne,
wine design,
wine marketing
Merlove, un altro film sul vino
Un altro film sul vinoooo.....
Dopo Sideways e MondoVino ecco un film sul Merlot.
Merlove, un documentario che celebra il merlot è un viaggio tutto americano attraverso il merlot (o meglio....il loro Merlot...) guidato dall'esperienza personale dei wine lover.
Il messaggio del documentario è che nessuna varietà può essere considerata superiore ad un'altra, nè tanto meno inferiore ad un'altra.
Affianca il documentario il blog , mentre sul sito si potrà "percorrere" virtualmente il tour che è stato compiuto toccando la Napa Valley, la Sonoma, Washington State, st. Emilion e Pomerol.
fonte vino24
archiviato in:
film e vino
Korbin Kameron by Office studio NY
Disegnato da Jason Schulte di Office studio, rinomato studio di New York (tra i loro clienti v. Coca-Cola, Fanta, Levi's...), Korbin Kameron "è una boutique del vino con sensibilità moderna. La semplicità della confezione, lo distingue da più tradizionali approcci al vino di etichettatura, ma vuole fornire un senso di moderna eleganza e raffinatezza per queste annate prodotte in serie limitata.
L'identità del vino Korbin Kameron è stata creata come una moderna interpretazione della vite tendrils. La libera-forma geometrica del tendrils è analoga agli aspetti che miscelano l'arte e la scienza nella produzione del vino.
via dieline
graph Office studio
winery Korbin Kameron winery in Sonoma Valley, California
archiviato in:
etichette,
wine design
un nuovo salvagoccia ... "ghiottodiVino"
Un interessante prodotto della giovane designer Lina d’Ambrosio dedicato al wine disign.
Un salvagoccia che è stato progettato per essere veramente utile oltre che un bell'oggetto, infatti è dotato di una spugnetta (posizionata nel risvolto) che assorbe e trattiene il liquido che gocciola dal collo della bottiglia.
Il suo nome ? GhiottodiVino
Realizzato in diversi colori, ma anche in versione minimal ed elegante, ecco come viene descritto dalla sua realizzatrice:
" In uno scenario come l’Italia, paese dove la cultura enogastronomica è radicata in ogni individuo, il consumo di vino durante pasti e aperitivi (casalinghi e non) è certamente cosa frequente. Ecco quindi nascere “ghiottodiVino”, il salvagoccia che esce dagli schemi di tutti gli oggetti per “esperti enologi” che spesso troviamo in commercio.
Sgargiante, colorato ed eccentrico oppure sobrio, minimale ed elegante, “ghiottodiVino” si veste dei gusti di tutti e risulta facile da pulire in quanto pensato per essere in comune plastica stampata.
Nel risvolto salvagoccia è posizionata una spugnetta per assorbire e trattenere il liquido che gocciola dal collo della bottiglia, sporcando spesso mani e tovaglia. Inoltre il terminale inferiore è dotato di anelli di gomma che hanno la funzione di stabilizzare “ghiottodiVino”, rendendolo solidale con la bottiglia."
archiviato in:
accessori,
wine design
dirty laundry winery ...rebranding case study
Il nome di una lavanderia cinese di metà '800, che serviva anche da bordello per i 15.000 cinesi usati per la costruzione di una ferrovia nell'Okanagan Valley .
Un'etichetta bianca con dei ghirigori in rilievo.
Un ferro da stiro rosso in stile ottocentesco.
Un bel font molto delicato per scivere Dirty Laundry....
....E quindi ?
E quindi complimenti a quest'agenzia di comunicazione made in U.S.A. per aver stravolto e ribaltato l'immagine della Scherzinger Estate Winery !
Alla Scherzinger Estate Winery nonostante producessero degli ottimi vini, non riuscivano a decollare sul mercato.
Un nuovo nome ed una nuova identità...una storiella carina, un'etichetta curiosa ed un nuovo sito web 2.0 .
Ecco come ne parla l'agenzia BRANDEVER che ha pianificato il rebranding di Dirty Laundry
" Scherzinger Estate Winery always produced exceptional wines.
Yet restaurants, retailers and consumers were not clamoring for their product.
Might it of been their Deutsch-inspired brand name?
A re-branding initiative was in order.
Brandever uncovered a local, turn-of-the-century story of a Chinese laundry in the Okanagan Valley that also served as a bordello.
We coined the name “Dirty Laundry”. An eyebrow-raising name that begged for this titillating story to be told.
For packaging, we opted for a crisp white label, a red iron and a swirly steam pattern.
Upon closer inspection of the steam design, some curvaceous nudes are uncoveredWe introduced Dirty Laundry to the crème-de-la-crème restaurants in British Columbia.
They all raved about it.
The winery won numerous wine awards, and captured the Best Label Design medal at the 2005 Okanagan Fall Wine Festival.
Dirty Laundry became an overnight sensation. Sales instantly increased 525%.
And now, Dirty Laundry Vineyard has another problem:
… keeping up with demand "
archiviato in:
corporate identity,
wine marketing
Cavatappi....o Cavaturaccioli ?
Un'altro....Cavatappi !!! ?
Va beh, non avrà nulla di eccezzionale, ma non è nemmeno troppo anonimo...si insomma, l'ho visto e l'ho preso :-)
mi piaceva l'effetto dell'acciaio satinato e l'idea di infilare quel tubino sul collo della bottiglia ;-)
http://www.blomus.com/
archiviato in:
accessori
ca'marcanda di gaja
E´ questa una delle più interessanti "architetture del vino" sorte negli ultimi anni in Italia su progetto di famosi architetti. Per la sua nuova cantina in terre toscane, Angelo Gaja si è affidato a Giovanni Bo, anche lui piemontese.
Dalle Langhe piemontesi alla Maremma Toscana. Dal Barolo e Barbaresco, che hanno portato la famiglia Gaja nell´olimpo dei più famosi produttori di vino nel mondo, ai vitigni più internazionali quali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah.
La cantina è circondata da una cintura di trecentocinquanta ulivi secolari, trapiantati per l´occasione, dove la costruzione si insinua dolcemente nelle pieghe della collina toscana, occupando una superficie di 9mila metri quadrati. I corpi sono seminterrati ed emergono dal terreno con altezze variabili, senza arrivare mai a dominare il paesaggio, nel quale continuano a troneggiare gli elementi naturali.
Non solo i volumi, ma anche le pietre utilizzate per la costruzione delle murature esterne sono originarie del posto, infatti sono le stesse ottenute dallo scavo delle fondazioni dell´edificio.
Costata 8,5 milioni di euro la cantina è iper-tecnologica, altamente attrezzata e con un sofisticato sistema di controllo di microclima interno, con pavimenti termoriscaldati e impianti radianti per il raffreddamento
Qui tutto, all´interno e all´esterno, è consacrato al vino.
archiviato in:
architettura,
aziende,
cantine,
toscana
borsetta porta-vino
Questa pratica e bella borsetta è un portabottiglia di feltro fatta a mano.
Un bell' oggetto intelligente, sempre poposto da Branch il sito del design sostenibile.
archiviato in:
accessori,
packaging,
wine design
petra
Sembra un’astronave cilindrica atterrata per caso.
Si chiama Petra (che in latino significa pietra), di proprietà della famiglia Moretti, proprietaria di altre famose cantine in Franciacorta a cominciare da quella del celebre spumante Bellavista.
Qui si producono olio extravergine e soprattutto i vini della "casa": Petra Val di Cornia DOC Suvereto e Petra IGT Toscana.
A Suvereto (Livorno), nel cuore della tenuta di trecento ettari tra vigneti, boschi e uliveti si staglia un gioiello in muratura, un edificio progettato dall’architetto Mario Botta.
Petra è un solido dalle forme sinuose in pietra interrotto da un piano inclinato che riprende il profilo della collina e con ai lati due costruzioni più basse con degli ampi portici.
“Il progetto – dichiara Mario Botta - vuole essere una reinterpretazione delle antiche dimore di campagna toscane in cui il disegno delle coltivazioni, in questo caso i vigneti, era parte integrante del disegno architettonico”. E’ per questo che il cilindro è abbracciato da una zona verde che, come un camaleonte, cambia i suoi colori secondo le stagioni.
Petra è una perfetta fusione di comfort e funzionalità: si inserisce perfettamente nel paesaggio impreziosendolo senza stonature ed è stato studiato in modo da ottimizzare tutti i passaggi di lavorazione dei vini. Un edificio, dunque, creato ad esatta misura del ciclo produttivo e l’aspetto estetico del luogo.
....da vedere !!!!!
Petra
Località San Lorenzo Alto, 131
Suvereto (Livorno)
www.petrawine.it
archiviato in:
architettura,
cantine,
toscana
Clicquot LOVESEAT by Karim Rashid
Non potevo non parlare di questa sedia, disegnata da Karim Rashid uno dei miei designer preferiti, per la Maison di Champagne Veuve Cliquot.
Una sedia che riprende lo stile di Eero Saarinen e della sua sedia Tulip; due petali rosa, che si uniscono per formare una sinuosa seduta che richiama le linee morbide di un tulipano rosa.
Al centro della seduta un tavolino porta Champagne arancione, metafora di un pistillo.
La seduta è stata pensata per due persone e per i locali pubblici, ed è stata creata per celebrare lo Champagne Veuve Clicquot .
Tra arredo e culto, rigorosamente rosa....rigorosamente unica !
Il celebre designer anglo-egiziano Karim Rashid, spirito eclettico ed estremamente prolifico ha firmato oltre 2.000 creazioni. La sua parola preferita, riferendosi al suo contributo al Design, è “sensualism” ovvero sensual+minimalism, l’arte di rendere il minimalismo morbido, sinuoso e soft. Attualmente, oltre 15 grandi musei nel mondo espongono in modo permanente le sue opere.
La poltroncina si ispira ai divanetti da conversazione - chiamati “tête-à-tête“ o “à confident” - molto in voga nella Francia del del ‘700 . Allora uomini e donne non sedevano gli uni accanto alle altre ma si offrivano di tre quarti, un modo di stare in contatto senza toccarsi, di guardare in direzioni opposte eppure così vicine. L'intrigante intuizione artistica di Karim Rashid ha dato vita a un eccezionale connubio di materiali compositi ad alta resistenza, di superfici tirate a lucido, di curvature senza soluzione di continuità che sfidano le leggi delle fisica.
fonte AD
archiviato in:
champagne,
wine design,
wine marketing
novità e curiosità dal Vinitaly '08
Installazioni con culle contenenti il vino che sta crescendo, serbatoi dipinti, cioccolatini al Recioto e pakaging stravaganti.
In questo video alcune cose curiose presenti all'edizione Vinitaly 2008
Ma anche discutibili ....Hello Kitty wine...? mah... :-P
In questo video alcune cose curiose presenti all'edizione Vinitaly 2008
Ma anche discutibili ....Hello Kitty wine...? mah... :-P
archiviato in:
packaging,
wine design,
wine marketing
quando un'etichetta parla da sola
Da vedere questa etichetta disegnata per Root Wine, se non altro perchè il progetto appartiene allo studio londinese Turner Duckworth...tra i loro lavori Amazon, Coca Cola....etc.
Lo studio si è occupato del naming e del packaging, volendo celebrare le radici del Cabernet Sauvignon che continuano a sopravvivere in Chile .
Che ne penso...?? mmm.... non conosco questo vino, bisognerebbe capire il target di mercato a cui si rivolge...beh, senz'altro l'etichetta è già di per se molto rappresentativa e su uno scaffale dovrebbe avere un'ottima visibilità, inoltre la storia è ben spiegata sull'etichetta, pertanto direi che si....mi piace :-)
archiviato in:
etichette,
wine design,
wine marketing
"I giorni del vino e delle rose" seconda edizione del concorso letterario dell'azienda Villa Petriolo
In partenza la seconda edizione del Concorso letterario dell'azienda vinicola Villa Petriolo di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze.
Nella passata edizione il concorso ha affrontato il tema "I Paesaggi del Vino" ed ha visto vincitore Andrea Cierasola con il racconto Vangog conclusosi con la premiazione nella splendida cornice di Villa Petriolo, dal titolo Rosso non è solo un colore in occasione della quale è stato presentato il nuovo vino dell'azienda, il Rosae MnemoSis
[alcune immagini della serata]
Quest'anno il tema scelto è "I giorni del vino e delle rose" ricordando la grandissima Ella Fitzgerald in The days of wine and roses...a tal proposito, Silvia Maestrelli ci suggerisce
" Nel frattempo...alleniamo l'ebbrezza, ricamiamo la vita. Vi aspetto. Un consiglio per la degustazione: provate ad accompagnare il calice a note musicali. Al mio Rosae MnemoSis ho abbinato la prodigiosa voce di velluto di Ella Fitzgerald in The days of wine and roses...che ne pensate?"
Il concorso, promosso dall'azienda Villa Petriolo, ha come scopo quello di scoprire e promuovere opere inedite di autori italiani e stranieri, esordienti o già affermati, per racconti scritti in lingua italiana, incentrati sui temi della cultura vitivinicola uniti a più ampie suggestioni connesse al paesaggio, alla storia, all’arte del nostro Paese.
Termine ultimo di presentazione dei manoscritti, il 30 giugno 2008....tute le informazioni sul sito dell'azienda .:: Bando concorso letterario _ I giorni del vino e delle rose 2008
Nella passata edizione il concorso ha affrontato il tema "I Paesaggi del Vino" ed ha visto vincitore Andrea Cierasola con il racconto Vangog conclusosi con la premiazione nella splendida cornice di Villa Petriolo, dal titolo Rosso non è solo un colore in occasione della quale è stato presentato il nuovo vino dell'azienda, il Rosae MnemoSis
[alcune immagini della serata]
Quest'anno il tema scelto è "I giorni del vino e delle rose" ricordando la grandissima Ella Fitzgerald in The days of wine and roses...a tal proposito, Silvia Maestrelli ci suggerisce
" Nel frattempo...alleniamo l'ebbrezza, ricamiamo la vita. Vi aspetto. Un consiglio per la degustazione: provate ad accompagnare il calice a note musicali. Al mio Rosae MnemoSis ho abbinato la prodigiosa voce di velluto di Ella Fitzgerald in The days of wine and roses...che ne pensate?"
Il concorso, promosso dall'azienda Villa Petriolo, ha come scopo quello di scoprire e promuovere opere inedite di autori italiani e stranieri, esordienti o già affermati, per racconti scritti in lingua italiana, incentrati sui temi della cultura vitivinicola uniti a più ampie suggestioni connesse al paesaggio, alla storia, all’arte del nostro Paese.
Termine ultimo di presentazione dei manoscritti, il 30 giugno 2008....tute le informazioni sul sito dell'azienda .:: Bando concorso letterario _ I giorni del vino e delle rose 2008
archiviato in:
toscana,
wine-eventi
wine marketing : etichette intellgenti
Ecco un'idea da copiare !!!
Eh, eh....a volte le idee più semplici sono le più travolgenti
Chissà quante volte vi sarà capitato di trovarvi a cena da amici e di bere una bottiglia di vino che vi è piaciuta molto....
E chissà quante volte vi siete trovati davanti agli scaffali di un'enoteca e volevate ritrovare quel vino, si quello che ho bevuto quella sera, mmm.... come si chiamava ?
Beh, a quel punto direte...ahaaaa, aspetta che ho salvato il bigliettino nel portafogli....eccolo !!!....si, si è proprio questo.
Insomma, a me è sembrata proprio una bella idea....e confesso di non averla mai vista su nessuna bottiglia italiana, ma nella vita non si può sapere tutto, perciò se qualcuno sapesse dell'esistenza di qualcosa di simile, per favore me lo segnali ...grazieee ;-)
archiviato in:
etichette,
wine marketing
french rabbit pack
Questo packaging di French Rabbit wines non è proprio una novità, in effetti è sul mercato già da un po' di tempo.
Su °_Alice non ne avevo ancora avuto modo di parlarne e quindi ne approfitto oggi in questa giornata umidiccia ed un po' piovosa che preannuncia le festività pasquali....
Per cui durante i vostri pic nic (condizioni climatiche permettendo...), accanto alle uova sode colorate ed ai pulcini di cioccolata, potrete portarvi appresso un tetra pack con del buon vinello, .... pratico, comodo, allegro e...perchè no......eco-friendly ;-)
Senz'altro il vino non sarà di quelli che rientrano in fascia premium o ultra premium, ma il packaging è simpatico ed accattivante, e soprattutto utilizza materiali 100% riciclabili !!!
archiviato in:
packaging,
vini gdo,
vini usa,
wine marketing
un simpatico portabottiglie... in feltro
Simpatico questo porta bottiglie un feltro. Lo monti e lo smonti come e quando vuoi tu....infatti, vuoto diventa una semplice striscia di feltro da arrotolare e riporre in attese di riempirla nuovamente !!!
Mi piace perchè oltre ad essere molto comoda è anche completamente design ecosostenibile !!!
Prodotto da Branch
archiviato in:
accessori,
wine design
Bachus, il cubo per contenere le bottiglie di vino
Una nuova idea di porta bottiglie per vino firmata dal mitico Marcel Wanders per Slide Design.
Il porta bottiglie si chiama Bachus, in sostanza è un cubo colorato (verde, bianco o nero) sovrapponibile con altri, dalla linea minimalista con dei grossi denti stondati su cui le bottiglie si poggiano.
Slide Design mi ha colpito, tempo fa, per delle installazioni luminose over size a forma di vaso di fiori...ed in effetti la loro filosofia è quella di fare in modo che tutti i loro oggetti possano "vivere di luce propria" nel vero senso del termine...ossia la luce come strumento per emozionare e comunicare.
archiviato in:
accessori,
wine design
Tra design e tradizione nel Chianti
La nuova cantina di Coltibuono, rappresenta un’efficiente applicazione delle più moderne teorie architettoniche coniugate ad una nuova visione della produzione enologica nel Chianti d.o.c.
Nel ’97 Piero Sartogo e Natalie Gregon hanno progettato una moderna fortezza (per un investimento di 3,5 milioni di euro) su una superficie di 5.500 mq. ispirata a una dimora rinascimentale e annidata sulla collina in mezzo ai vigneti, a circa 20 chilometri dalla sede principale ovvero dalla vecchia abbazia.
L’estetica della cantina si ispira all’architettura classica italiana ma con una visione contemporanea, pur nel rispetto dell’edilizia tipica del posto.
“Il Chianti - ha dichiarato Nathalie Grenon - è come un giardino giapponese, piccolo, denso, tutto disegnato dalla mano dell’uomo, un artificiale-naturale, l’equilibrio del quale si basa su una moltitudine di geometrie minuziosamente articolate come un dipinto di Paul Klee e di reperti architettonici ivi stratificatisi nei secoli. E’ un ambiente contraddistinto dalla dimensione armonica, della cultura agricola, dalla scala a misura d’uomo miracolosamente incontaminata dall’aggressione brutale del prefabbricato industriale”. Per minimizzare l’impatto ambientale della nuova cantina, quindi, è stata inserita ai piedi della collina boscosa la base su cui poggia una costruzione svettante.
L’elemento forte del progetto è lo skylight lineare che spezza l’omogeneità dei volumi in mattoni riprendendo le costruzioni antiche del luogo. Oltre ai mattoni, gli ingredienti base di questa cantina di design sono zinco, vetro ed intonaco di calce.
Sicuramente meritevole di nota ma anche l’aspetto che colpisce di più, è la totale assenza di pompe: dal conferimento delle uve, alla pigiatura, ai vari serbatoi di vinificazione alla pressatura pneumatica tutto avviene per caduta gravitazionale con notevole risparmio energetico ma soprattutto miglior qualità della lavorazione.
Il tutto grazie alla costruzione di una torre addossata alla collina che consente l’ingresso delle uve in cima e la lavorazione scaglionata su diversi piani.
archiviato in:
architettura,
aziende,
cantine,
toscana,
wine design
"No House" Wine
"No House" Wine è un nuovo vino sud africano creato espressamente per beneficiare la Dutch foundation : HomePlan.
Infatti una percentuale dei profitti servirà a costruire delle case per i bambini rimasti orfani a causa dell'AIDS.
Il vino ha ottenuto un notevole successo soprattutto in Olanda, tale che con i ricavati sono già state costruite 10 case.
Oltre alla buona causa c'è da segnalare che questo vino ha già vinto numerosi premi internazionali per il packaging design ( a cura di Edwin Vollebergh di Sudio Boot) tra cui New York Festivals, Art Directors Club Netherlands, ed Epica.
Interesante anche l'analisi fatta da Edwin, il quale spiega che il prodotto è stato studiato per sembrare disegnato a mano, inoltre, i materiali utilizzati sono al più basso costo possibile al fine di far ottenere un maggior guadagno alla causa.
archiviato in:
etichette,
packaging,
sud africa,
wine design,
wine marketing
sottobicchieri alternativi
GUMDESIGN ha realizzato un divertente accessorio dedicato al mondo del vino e della tavola.
Si chiama Shadow ed è un sottobicchiere in acciaio nelle versioni lucido e satinato: una lamina che serve a "sostenere" un bicchiere in vetro, per l'acqua o per il vino... il sottobicchiere prosegue con la sagoma di un calice, un gioco decorativo per la tavola, uno scherzo al bicchiere che vede la sua ombra trasformarsi!
La sua estensione potrà avere anche la funzione di appoggio per il pane, che invece di esser disposto sulla tovaglia, troverà così una migliore sistemazione...accanto al calice da vino !!!!
archiviato in:
accessori
pack vino
Packaging interessante per un vino di tutti i giorni prodotto dalla Sud africana Versus.....carina e pratica la borsetta trasportabile bianca, decisamente molto meglio del pack dei vini Ronco...... ;-)
archiviato in:
packaging,
punti di vista,
sud africa
il vDB N° 14 riassunto delle puntate precedenti....
Beh...gli imprevisti possono succedere a tutti, in questo caso è successo proprio a me, in un momento direi Topico .. ossia proprio quando dovevo presentare il vino del blobber n°14 ... pufff si è svampato il computer ed io sono rimasta scollegata dal mondo per una settimana !!!!
Ora, veniamo al dunque ... il vDB ha visto una partecipazione un po' ristretta anche per colpa della sottoscritta che non è riuscita a prodigarsi nella comunicazione dell'evento in modo adeguato causa trasloco in corso e mac con l'influenza.....
ad ogni modo hanno partecipato entusiasti i ragazzi di Sorsetti
"Bellissimo il tema del vino dei blogger 14… Complimenti! Sulle etichette si potrebbe scrivere un’enciclopedia, la loro storia, gli stili, il loro valore per il marketing e per i ricordi…"
continua a leggere....
Machetisei mangiato ... con grande anticipo ha preceduto tutti ....
" L’etichetta de La Selvatica Asti Docg mi colpì per la fanciullezza ed insieme allegria (e sì va bene ero al quarto o quinto assaggio). Mi ricorda spensierati momenti della fanciullezza, dove bastava correre in giardino col sole, dove bastava sorridere per essere felici......"
continua a leggere....
Max Perbellini di wineplanet
"E’ colpa mia se mi piacciono le etichette fatte a mano?
E’ colpa mia se mi interessa quello che c’è dentro?
E’ colpa mia se mi piace il Barolo?
E’ colpa mia se odio la barrique?
E’ colpa mia se siamo in campagna elettorale?
E’ Colpa mia se il Bartolo era un genio?......"
continua a leggere....
Loste di Una colica d'acqua
" A me il "Chaos" della Fattoria Le Terrazze ha sempre generato curiosità. Questa etichetta che ogni anno cambia, e che ogni anno rappresenta un frattale diverso, mi è sempre piaciuta...."
continua a leggere....
Giampiero Nadali alias Aristide
" Aristide, cordialmente bastian contrario, ne approfitta per affrontare il tema diversamente (con tante scuse a Elisabetta .... "
continua a leggere....
Mirco Mariotti di blog & wine
"Tornando all'argomento vorrei segnalare un'etichetta che non mi ha colpito tanto per la sua grafica quanto per il nome del vino!.........." continua a leggere....
Lizzy di Vino Pigro...con la splendida etichetta di Domini Veneti disegnata da Manara !!!
"il tema proposto da Alice e il vino mi da' l'occasione di affrontare un argomento cruciale del mondo del vino da un punto di vista di puro estetismo....."
continua a leggere....
E per finire Andrea Gori nel suo Vino da Burde
"Bella mossa da alice e il vino e il loro tema sulle etichette. E vi dirò che sono stato molto colpito dal fatto che non me ne veniva in mente neppure una......"
continua a leggere....
Spero di non aver lasciato fuori nessuno....nel qual caso non esitate a contattarmi ....
In ogni caso passerei la palla per il vDB N°14 a Max Perbellini di wineplanet che ho avuto modo di conoscere solo oggi in occasione del vDB N°14 e quindi .... nella speranza di una sua conferma ringrazio tutti per la partecipazione, anche se un po' caotica, di questa edizione....
archiviato in:
vino dei blogger
il vino del blogger n°14 :: etichette
Nasce nel 1992 come Chiarandà del Merlo dal nome dei due vigneti in cui si producono le uve Ansonica e Chardonnay. Dopo 10 anni il nome si semplifica in Chiarandà e l’etichetta si arricchisce di una presenza femminile che ne racconta la complessità e la raffinatezza.
Questa è la descrizione del Chiarandà che si può trovare sul sito di Donnafugata, un'azienda siciliana che amo per diverse ragioni, anzitutto per deformazione professionale non posso non notare l'ottimo livello nella comunicazione in tutti i suoi aspetti, dalla cura nelle etichette e nel packaging alle informazioni che accompagnano i loro vini, al sito internet ineccepibile, alla creazione di eventi sempre molto curati .... e poi mai come in questo caso la presenza femminile si fa sentire !!!
il vino ::
Tipologia: Bianco - DOC Contessa Entellina
Gradazione: 13,5-14% vol.
Uve: Chardonnay 50%, Ansonica 50%.
Un'altro punto dove vorrei soffermarmi sono i suggerimenti per gli abbinamenti gastronomici che vengono regalati da Donnafugata, ed anche in questo caso molto particolari e studiati, come ad esempio per il Chiarandà vengono suggeriti gli
abbinamenti con il pesce affumicato, con primi piatti della cucina siciliana come la pasta alla Norma, gli sformati di funghi o le carni bianche salsate ed elaborate ed i Formaggi semistagionati.
Inoltre vorrei segnalare anche che con il Chiarandà Donnafugata ha aderito a "Wine for Life" l'iniziativa della Comunità di Sant'Egidio finalizzata a raccogliere fondi per lotta all'AIDS in Africa
Ecco, questo è il mio vino del blogger....un' ottimo bianco siciliano con un'etichetta delicatissima che raffigura una bella donna immersa nella natura
archiviato in:
vino dei blogger
vassoio per una bottiglia e...4 calici
Pratico, colorato e dalle dimensioni contenute per maneggiarlo facilmente, si chiama uu22. E' l'originale vassoio per la bottiglia di vino accompagnata dai bicchieri, disegnato da MuNiMulA.
E' un vassoio in alluminio con cui si può servire il vino facilmente.
Può contenere fino a quattro calici da vino e una bottiglia, ed è disponibile nei colori rosso, arancio, bianco e verde
archiviato in:
accessori,
wine design
MeMeMeMeMeMe......
Alcuni giorni fa sono stata invitata da Il Gatto goloso ad un MeMe a cui non ho potuto rifiutarmi per due motivi ben precisi, il primo è che il Gatto goloso è un bellissimo spazio molto curato che ho avuto modo di scoprire da poco, il secondo è invece il fatto che questo MeMe mi è sembrato simpatico e quindi .... anche se non sono mai stata una patita dei MeMe, mi sono divertita a farlo :-)
Beh, ...bisognava trovare 15 abbinamenti ideali, 15 abbinamenti che per le nostre papille gustative generano uno sconvolgimento particolarmente benefico, si insomma quelle cose che quando le metti insieme chiudi gli occhi e dici mmmmh ...
Ecco per me sono ...
. Formaggio Roquefort e Sauterns
. Sachertorte e panna
. Prosciutto crudo di San Daniele e Fichi
. Prosciutto cotto e Kren
. Fragole e Cioccolata
. Pesce spada affumicato e succo d'arancia (e mandorle)
. Ravioli di zucca e ricotta affumicata
. Formaggio pecorino e Miele
. Pomodorini ciliegia e Feta greco
. Pere Abate e Formaggio Latteria di Malga fresco
. Ostriche e ...Champagne (o Franciacorta ?)
. Noci e Miele
. Mandorle e Rucola
. Asparagi e Parmigiano Raggiano
. Pane appena sfornato e Prosciutto crudo di Parma
....Mozzarella e Olio Extra Vergine di Oliva .... non poteva mancare !!!!!
Va' beh.... per l'occasione lo giro a Sandra di Un Tocco di Zenzero e ad Adrenalina
Beh, ...bisognava trovare 15 abbinamenti ideali, 15 abbinamenti che per le nostre papille gustative generano uno sconvolgimento particolarmente benefico, si insomma quelle cose che quando le metti insieme chiudi gli occhi e dici mmmmh ...
Ecco per me sono ...
. Formaggio Roquefort e Sauterns
. Sachertorte e panna
. Prosciutto crudo di San Daniele e Fichi
. Prosciutto cotto e Kren
. Fragole e Cioccolata
. Pesce spada affumicato e succo d'arancia (e mandorle)
. Ravioli di zucca e ricotta affumicata
. Formaggio pecorino e Miele
. Pomodorini ciliegia e Feta greco
. Pere Abate e Formaggio Latteria di Malga fresco
. Ostriche e ...Champagne (o Franciacorta ?)
. Noci e Miele
. Mandorle e Rucola
. Asparagi e Parmigiano Raggiano
. Pane appena sfornato e Prosciutto crudo di Parma
....Mozzarella e Olio Extra Vergine di Oliva .... non poteva mancare !!!!!
Va' beh.... per l'occasione lo giro a Sandra di Un Tocco di Zenzero e ad Adrenalina
archiviato in:
MeMe
la torre cantina
Sul colle di San Biagio, vicino a Cividale nel cuore del Friuli, sorge una delle cantine più antiche d’Italia, la Perusini.
Tra i suoi prodotti ci sono uvaggi di Pinot e Riesling con una piccola percentuale di Picolit e di Merlot, Cabernet e Pinot nero passati in barriques.
Quest' azienda è stata definita come la prima "torre cantina" del mondo, ed è una costruzione di tre piani con una base di 18 metri quadrati e un’altezza di 13,5 che ospita uffici, bottiglieria e un vero e proprio caveau per l’invecchiamento. Il tutto ventilato da fori posizionati ad hoc che permettono, malgrado lo sviluppo verticale dell’edificio, un perfetta ventilazione e un controllo termico puntuale.
Il progetto è stato realizzato grazie al cofinanziamento del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e il tecnigrafo dell’architetto Romano Burelli.
La torre-cantina è una costruzione notevole dal punto di vista del design così come del contenuto di servizio.
Per la cronaca la famiglia vanta infatti tra i suoi avi grandi enologi cui si deve la riscoperta del Picolit .
www.perusini.com
archiviato in:
architettura,
aziende,
fvg
Wine That Loves
Wine That Loves è un vino (non ha raggiunto il mercato italiano...ancora...) che ha introdotto sulla sua etichetta attraverso dei messaggi grafici un sistema abbastanza simpatico per non commettere errori al momento di creare un abbinamento gastronomico.
Sono stampati sulla bottiglia il logo del pollo, degli spaghetti, della pizza..mmmm......devo ammettere che questa cosa mi lascia perplessa. .... Ok il loghetto del pollo e dello spaghetto..ma chi me lo dice cosa abbinarci se lo spaghetto è condito con il pesce o con il ragù di carne ?????
musica e vino...al Granato
Eh già lo devo ammettere ...scusate sarò scontata me adoro questa canzone, adoro lui e mi piace la sua voce così calda.
Mi piace ascoltarla durante un'aperitivo, magari del venerdì sera quando è finita la settimana e posso concedermi una pausa ...
Che ci berrei in compagnia di Mario Biondi ? MMMMMmm beh per un aperitivo friZZante ...una bollicinaaa, sicuramente un Franciacorta mon amour.
Anche se non ci starebbe per niente male un vino che mi è capitato di degustare nuovamente in questi giorni, un vino molto femminile e spettacolare come il Granato di Foradori, gran vino di gran classe...morbido in bocca ed equilibratissimo.
Non è un vino da aperitivo, la sua struttura gli permette di presentarsi in tavola abbinato a un ottimo piatto a base di carne, ma è un vino che adoro e quindi mi permetterò il lusso di bermelo all'aperitivo...così tanto per viziarmi.
Sarà perchè la produttrice è una donna (Elisabetta Foradori), sarà perchè ha un vestito molto elegante con una bellissima etichetta disegnata dallo studio Doni e associati (un vero mito nelle etichette del vino), sarà che mi piacciono i vini trentini, sarà semplicemente che mi piace. .....
Vite e melograno hanno per provenienza origini comuni e si accompagnano spesso nel bacino del Mediterraneo. Il frutto del melograno possiede inoltre il fascino, la bellezza e l’intensità del frutto della vite. È a questo connubio ideale che si ispira il nome “Granato”, nome di un Teroldego di particolare concentrazione e fittezza. I fondamenti su cui si basa la nascita di questo vino sono l’accurata selezione dei migliori fenotipi della varietà, l’elevata biodiversità all’interno del vigneto, la drastica riduzione delle rese, assieme alla convinzione che la varietà Teroldego abbia un immenso potenziale qualitativo.
DENOMINAZIONE: Granato - I.G.T. Vigneti delle Dolomiti Rosso
VARIETÀ: Teroldego 100%
SITO DEI VIGNETI: Comune di Mezzolombardo | Morei, Vignai, Sgarzon, Cesura
SUPERFICIE DEI VIGNETI: diverse parcelle per complessivi 10 ettari | 6.000 ceppi per ettaro (Guyot)
SUOLO: terra alluvionale, ghiaioso-ciottolosa
FERMENTAZIONE: in grandi tini aperti di legno di quercia
MATURAZIONE: 18 mesi in piccole botti di legno di quercia
PRODUZIONE ANNUA MEDIA: 50.000 bottiglie
Questa è la scheda tecnica che accompagna il vino sul sito dell'azienda, un sito semplice e pulito in cui ci sono le schede dei vini e la filosofia aziendale, compresa una sezione dedicata alla rete distributiva.....peccato non ci sia una sezione dedicata alle news ed alla cantina...
archiviato in:
donne e vino,
etichette,
trentino,
wine music
feudi san gregorio ... wine, design and gourmandise
Nel cuore della Campania, a pochi chilometri da Avellino, si trova la nuova struttura della storica azienda vinicola Feudi di San Gregorio destinata alla produzione e l'affinamento dei vini con moderni uffici di rappresentanza e un centro di accoglienza che ospita eventi culturali, esposizioni e manifestazioni varie.
La coltivazione delle uve si estende su oltre 350 ettari di vigneti per una produzione media annua di 260.000 casse di vini.
Dai bianchi locali come Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Falanghina agli uvaggi rossi a base di Aglianico passando dallo spumante metodo classico d'Irpinia.
Gli edifici sono opera dall'architetto giapponese Hikaru Mori che ha immaginato un grande polo dalle linee delicate e pulite di vetro, acciaio, zinco titanio, cemento e pietra in puro stile orientale, così come rigorosamente nipponico appare l'esteso giardino a terrazze con serre, roseti e giochi d'acqua.
La struttura di Sorbo Serpico funge anche da centro di riferimento importante per lo studio e la tutela della biodiversità con corsi di cucina in cui la scelta degli ingredienti prima ancora che la loro preparazione sarà basilare.
Non a caso nelle campagne attorno alla struttura e stato creato un allevamento di razze autoctone italiane per restituire alle vecchie ricette di carne i loro veri profumi, così come nel parco didattico crescono centinaia di varietà vegetali dimenticate e piante aromatiche mediterranee.
Gli interni sono stati curati da due designer italiani, Massimo e Lella Vignelli, che hanno pensato anche alla progettazione delle nuove bottiglie e relative etichette e agli arredi per l'area didattica della struttura, ovvero il distaccamento dell'Università di Scienze Gastronomiche con sedi principali in Piemonte e in Emilia-Romagna che organizza qui corsi di degustazione e seminari sui prodotti tipici locali.
All'interno della struttura i visitatori possono scegliere percorsi gourmande che affiancano gli stage di degustazioni guidate aperti a tutti. Sono stati realizzati, infatti, due ristoranti proprio sopra la cantina: il Marennà creato con Heinz Beck (lo chef bavarese del ristorante "La Pergola" all'interno dell'albergo Cavalieri Hilton di Roma) e un locale più informale dove vengono serviti piccoli pasti e stuzzichini a base di prodotti campani che ben si sposano con i vini dell'azienda .
www.feudi.com
archiviato in:
architettura,
aziende,
campania,
food and wine,
wine design
focaccia alle acciughe in compagnia di un bianco siciliano
Un aperitivo stuzzicante ? Perchè no...ora è prassi chiamare tutti quei piatti che puoi / devi mangiare con le mani, con il nome di finger food, insomma quelli che poi se non ti lecchi le dita...godi solo a metà ;-)
Beh, un piatto tipico della cucina italiana indicatissimo per qualsiasi tipo di aperitivo o buffet è la focaccia, da condire a piacimento, ma un classico è proprio la focaccia alle acciughe ancor più indicata come piatto da aperitivo perchè molto salata è, quindi, un connubio perfetto con l'happy hour.
Da preparare ascoltando ::
ingredienti ::
400 g farina di grano tenero “00”
200 g semola di grano duro
25 g lievito di birra
150 g acciughe sott’olio
12 pomodorini ciliegia
origano secco
un pizzichino di zucchero
olio extravergine d’oliva
Innanzi tutto si comincia con il far sciogliere il lievito in una tazza con 1 dl d’acqua tiepida, 2 cucchiai d’olio e un pizzico di zucchero. Setacciare le farine e raccoglierle a fontana, aggiustare di sale e versare nel centro il composto di lievito. Mescolare con le mani e lavorare bene la pasta, aggiungendo altra acqua tiepida o farina se necessario, fino a renderla elastica. incidere a croce, ungere con un filo d’olio, poi coprire con un foglio di pellicola trasparente e un canovaccio. Lasciare lievitare per un’oretta. Lavorare velocemente la pasta lievitata, stenderla in una teglia rotonda unta d’olio e lasciare riposare in luogo tiepido ancora per un’altra ora circa.
A questo punto accendere il forno a 200 gradi e farcire la pasta con i pomodorini e le acciughe. Spolverare di origano e granelli di sale grosso e far cuocere il tutto in forno per 45 minuti circa, finché risulta ben dorata.
Se mi capitasse l'occasione, mi piacerebbe mangiarla in compagnia di un vino siciliano come L' Etna bianco superiore. Un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Catania.
colore: giallo paglierino molto scarico con riflessi verdognoli.
odore: profumo delicato di frutto.
sapore: secco, lievemente fresco, armonico.
Attenzione di pulirvi bene le dita dopo averle leccate....altrimenti resterebbero i segni delle vostre impronte unte sul calice....e la cosa non sarebbe troppo carinaaa :-)
archiviato in:
abbinamenti,
happy hour,
sicilia
tappati con tappi per bottiglie stappate ...
Carini, vero ?...cosa sono...? beh, sono tappi per bottiglie stappate.
Si insomma, dopo aver aperto la bottiglia capita spesso che il tappo sparisca, si rompa (non sarebbe proprio un buon segno....) o non rientri più al suo posto, così questi tappini colorati andrebbero a sostituire il nostro sughero.
Non si prestano sicuramente alle bottiglie più preziose, ma per quelle di uso meno formale e serioso sono carine.
Sono proposti dall' azienda tedesca RITZENHOFF
www.ritzenhoff.de
archiviato in:
accessori
bottle shock
Ancora un film sul vino e ancora un film...(ma guarda tu)...americano.
Questa volta si parla di vini (... beh ovviamente) californiani e di quella famosa degustazione tenutasi nel 1976 a Pargi.
Degustazione che ha sancito definitivamente il valore dei vini californiani....insomma i francesi ammisero che i vini californiani erano buoni tanto quelli francesiiiiii...
A parte tutto mi sa che come al solito in Italia, la nostra cara Italia, tanto bella, tanto buona e tanto amata...siamo solo bravi ad autoincensarci senza muoverci un pochino per comunicare meglio che i nostri vini sono meravigliosi e che il nostro cinema non ha nulla di che invidiare a nessuno....boh, chissà quando qualcuno raccoglierà una sfida di questo tipo ???? mah...aspettiamo....
archiviato in:
film e vino
Wina Art a Dresda
Sfogliando uno dei miei blog preferiti, the cool hunter, ho trovato questa fantastica iniziativa.
Hannes Broecker ha invitato l'elite culturale di Dresda a servirsi un calice d'Arte.
Senso/ stimolare i sensi a parte quello che non capiamo sull'arte
Si va in Galleria e la preziosa bevanda la si assume direttamente dal quadro attraverso un apposito dosatore da bar.
Sulla parete nove opere incorniciate di bianco rigorosamente a tenuta stagna.
Ogni quadro contiene una bevanda alcolica di diverso colore tra cui anche il vino a cui il visitatore può attingere a piacimento, ripetendo l’operazione il senso del gusto e della vista vengono stimolati... e...beh, in effetti correndo il rischio di appannarli.
the cool hunter
archiviato in:
arte e vino
vino del blogger N° 14 / etichette
Eccoci qua, dopo aver partecipato al Vino del blogger N°1 lanciato da Imbottigliato all'origine , i ragazzi di SorSetti hanno passato la palla del N°14 ad °_Alice e il vino e quindi ora tocca a me........
L'edizione passata è stata all'insegna dell'abbinamento vino-musica.
E questa ? Che si fa ?
Beh visto che solitamente i temi trattati da °_Alice toccano spesso e volentieri l'argomento estetica/design....non potevo che pensare di chiedervi di parlare di etichette.
Parlate un po' dell'etichetta che vi è piaciuta di più, di quella che secondo voi rispecchia maggiormente il prodotto, di quella che vi intriga talmente tanto che, anche se il vino poi non vi fa impazzire, non resistete proprio a comprarlo, ma anche di quella che vi lega a qualche ricordo.....insomma...ETICHETTE o WINE LABELs che dir si voglia...
potete parlare di una o di tante, vedete voi
Appuntamento qui a tutti coloro che vorranno partecipare fra 30 giorni esatti ossia il 18/02/08
archiviato in:
etichette,
vino dei blogger
stuzzichini e bollicine
Ops, quando ho parlato di menu per la cena di Natale o Capodanno...non avevo pensato all'antipasto ... questi Nuvolotti mi sono sembrati carini, un'alternativa ai soliti crostini o alle solite bruschette.
Da accompagnare con una bollicina, che ne so...uno spumante del Trentino oppure...perchè no, un Franciacorta tanto amato da me come per esempio Barone Pizzini ma in alternativa potrebbe starci anche un ottimo prodotto qualità/prezzo come la Ferghettina.
Ingredienti ::
2/3 cipollotti
2 piccoli caprini freschi
100 gr di gherigli di noci
40 gr di burro
2 uova sode
pane di segale
1 piccolo mazzetto di erba
cipollina
4 pomodorini a ciliegia
qualche foglia di lattughino
sale e pepe
Affettare i cipollotti e farli ammorbidire a fuoco dolce con il burro per circa 15-20 minuti.
Raffreddare il composto e frullarlo nel mixer con le uova e le noci.
Unire i caprini, badando bene a incorporarli con una forchetta e facendo attenzione che il composto non risulti troppo umido, altrimenti diventa difficile formare delle polpette.
Servirle su delle fette di pane di segale ed erba cipollina.
A chi venisse in mente qualche altro abbinamento vinoso...ce lo faccia sapereeee ;-))))
archiviato in:
abbinamenti,
food and wine
Il vino degli amanti di Charles Baudelaire
CHARLES BAUDELAIRE (Parigi, 1821 - 1867)
IL VINO DEGLI AMANTI, da "I fiori del male"
Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!
Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!
Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,
sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.
IL VINO DEGLI AMANTI, da "I fiori del male"
Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!
Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!
Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,
sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.
archiviato in:
parole di vino