un nuovo salvagoccia ... "ghiottodiVino"


Un interessante prodotto della giovane designer Lina d’Ambrosio dedicato al wine disign.
Un salvagoccia che è stato progettato per essere veramente utile oltre che un bell'oggetto, infatti è dotato di una spugnetta (posizionata nel risvolto) che assorbe e trattiene il liquido che gocciola dal collo della bottiglia.
Il suo nome ? GhiottodiVino
Realizzato in diversi colori, ma anche in versione minimal ed elegante, ecco come viene descritto dalla sua realizzatrice:

" In uno scenario come l’Italia, paese dove la cultura enogastronomica è radicata in ogni individuo, il consumo di vino durante pasti e aperitivi (casalinghi e non) è certamente cosa frequente. Ecco quindi nascere “ghiottodiVino”, il salvagoccia che esce dagli schemi di tutti gli oggetti per “esperti enologi” che spesso troviamo in commercio.
Sgargiante, colorato ed eccentrico oppure sobrio, minimale ed elegante, “ghiottodiVino” si veste dei gusti di tutti e risulta facile da pulire in quanto pensato per essere in comune plastica stampata.
Nel risvolto salvagoccia è posizionata una spugnetta per assorbire e trattenere il liquido che gocciola dal collo della bottiglia, sporcando spesso mani e tovaglia. Inoltre il terminale inferiore è dotato di anelli di gomma che hanno la funzione di stabilizzare “ghiottodiVino”, rendendolo solidale con la bottiglia."


dirty laundry winery ...rebranding case study



Il nome di una lavanderia cinese di metà '800, che serviva anche da bordello per i 15.000 cinesi usati per la costruzione di una ferrovia nell'Okanagan Valley .
Un'etichetta bianca con dei ghirigori in rilievo.
Un ferro da stiro rosso in stile ottocentesco.
Un bel font molto delicato per scivere Dirty Laundry....

....E quindi ?




E quindi complimenti a quest'agenzia di comunicazione made in U.S.A. per aver stravolto e ribaltato l'immagine della Scherzinger Estate Winery !

Alla Scherzinger Estate Winery nonostante producessero degli ottimi vini, non riuscivano a decollare sul mercato.

Un nuovo nome ed una nuova identità...una storiella carina, un'etichetta curiosa ed un nuovo sito web 2.0 .
Ecco come ne parla l'agenzia BRANDEVER che ha pianificato il rebranding di Dirty Laundry

" Scherzinger Estate Winery always produced exceptional wines.

Yet restaurants, retailers and consumers were not clamoring for their product.

Might it of been their Deutsch-inspired brand name?

A re-branding initiative was in order.

Brandever uncovered a local, turn-of-the-century story of a Chinese laundry in the Okanagan Valley that also served as a bordello.

We coined the name “Dirty Laundry”. An eyebrow-raising name that begged for this titillating story to be told.

For packaging, we opted for a crisp white label, a red iron and a swirly steam pattern.

Upon closer inspection of the steam design, some curvaceous nudes are uncoveredWe introduced Dirty Laundry to the crème-de-la-crème restaurants in British Columbia.

They all raved about it.

The winery won numerous wine awards, and captured the Best Label Design medal at the 2005 Okanagan Fall Wine Festival.

Dirty Laundry became an overnight sensation. Sales instantly increased 525%.

And now, Dirty Laundry Vineyard has another problem:

… keeping up with demand
"

Cavatappi....o Cavaturaccioli ?



Un'altro....Cavatappi !!! ?

Va beh, non avrà nulla di eccezzionale, ma non è nemmeno troppo anonimo...si insomma, l'ho visto e l'ho preso :-)
mi piaceva l'effetto dell'acciaio satinato e l'idea di infilare quel tubino sul collo della bottiglia ;-)

http://www.blomus.com/

ca'marcanda di gaja

gaja_barolo_architettura_toscana_winery

E´ questa una delle più interessanti "architetture del vino" sorte negli ultimi anni in Italia su progetto di famosi architetti. Per la sua nuova cantina in terre toscane, Angelo Gaja si è affidato a Giovanni Bo, anche lui piemontese.
Dalle Langhe piemontesi alla Maremma Toscana. Dal Barolo e Barbaresco, che hanno portato la famiglia Gaja nell´olimpo dei più famosi produttori di vino nel mondo, ai vitigni più internazionali quali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah.

La cantina è circondata da una cintura di trecentocinquanta ulivi secolari, trapiantati per l´occasione, dove la costruzione si insinua dolcemente nelle pieghe della collina toscana, occupando una superficie di 9mila metri quadrati. I corpi sono seminterrati ed emergono dal terreno con altezze variabili, senza arrivare mai a dominare il paesaggio, nel quale continuano a troneggiare gli elementi naturali.

Non solo i volumi, ma anche le pietre utilizzate per la costruzione delle murature esterne sono originarie del posto, infatti sono le stesse ottenute dallo scavo delle fondazioni dell´edificio.
Costata 8,5 milioni di euro la cantina è iper-tecnologica, altamente attrezzata e con un sofisticato sistema di controllo di microclima interno, con pavimenti termoriscaldati e impianti radianti per il raffreddamento
Qui tutto, all´interno e all´esterno, è consacrato al vino.