de.gust.azio°ni

Che pal°°le!
Sono proprio stufa di leggere :: " note di legno antico e di cera d'api..." ° "...così nitido da carezzare l'olfatto delicatamente uvoso da avvolgere impeccabile al palato nel suo didattico equilibrio acido/morbido souplesse di un sapore del tutto assente d'amaro..." ° " ...odore di pipì di topo..." ° "...sudore di cavallo mescolato al cuoio..." ...EEEEEEH!?????
Ma che vuol dire?
Che schifo, passiamo dalla falegnameria alla stalla per non parlare poi degli strani vaneggiamenti di qualche pazzo mitomane!
Ma insomma, io credo che in fondo di Vino si tratta e niente più.
Piace o non piace.
Certo, è vero che gli aromi ed i profumi sono strettamente legati alla composizione chimica del prodotto, come ad esempio l'acido feniletilico ci rimanda all'odore del miele, l'acetato di feniletile agli odori della rosa e del tè, l'acetato di isoamile alla banana...e via dicendo.
Così è anche vero che queste componenti mescolate tra loro creano degli altri profumi, inoltre bisogna metterci la componente territoriale dei vitigni che in alcuni casi è fondamentale perchè conferiscono a determinati vini dei profumi e degli aromi inconfondibili, come ad esempio il vino della Rioja sa di liquirizia, o come alcuni cabernet sauvignon e merlot dell'Alto Adige che emanano profumi nettamente erbacei, o il sauvignon che sa di pipì di gatto (è vero, è proprio così). ......
Però insomma mi pare che questi guidaioli ci marcino su un pò troppo!
Ma chi se ne frega, dopo un po' che li senti parlare o ti senti così sfigata da non capirci niente, o ti passa la voglia di berlo... il VINO!!!

13 commenti:

Gloria ha detto...

Pieneamente d'accordo con te. Brava

Gloria ha detto...

Ben vengano le direttive di tutela della qualità Betti, perchè noi in italia abbiamo un vero e proprio patrimonio che equivale al Colosseo in questioni enogastronomiche. Diffido enormemente dalle direttive, come nel mio articolo che hai letto, per l'abbassamento di costi a scapito del sapore e la genuinità.
Da un recente viaggio in Cina il nostro socio ci ha portato una notizia al quanto tremenda....alcuni consorzi abbassano i costi allevando maiali in cina. Ed io tra un maiale cinese timbrato italiano preferisco mille volte il costoso saporito rinomato patanegra spagnolo. A volte mi trovo ad essere più di parte europea che italiana. Come in questo caso.
Ma io sono anche di parte perchè ho un import alimentare di prodotti dall'Europa.
Ah, in quanto al vino hai visto la notizia che in cina hanno trovato una macchina per invecchiare il vino?
Grazie molte del commento e della pazienza della lettura.
Gloria

°Alice e il vino ha detto...

hai perfettamente ragione su tante cose...!
però quando parlavo di direttive dei consorzi mi riferivo ad un discorso che dovrebbe valere per tutti i prodotti di altissimo livello ke esistono in tutta europa, non solo a quelli italiani....[come dicevi tu, esistono anke dei patanegra con i piedini dipinti ?-) ]...
l'esempio de san daniele è un esempio di certificazione accurata di un prodotto..come anche lo è per il franciacorta....o per lo champagne ...atti a costruire un markio di qualità ... prodotto=marchio=garanzia...forse non è così?

°Alice e il vino ha detto...

...com'è quella storia della macchina per invecchiare il vino????

°Alice e il vino ha detto...

...in effetti hai proprio ragione.....
? kissà se poi bevendoli quei vini non si abbiano dei mirakolosi effetti "est.ETICI"?

Gloria ha detto...

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200604articoli/3821girata.asp
Qui trovi la notizia del vino invecchiato. Ovviamente è fantascienza. Non voglio sapere di cosa sapranno, forse il topo morto potrà essere una denominazione azzeccata.
Non preoccuparti puoi rispondermi anche qui perchè ti ho postato qui infatti. Poi ogni tanto ti verrò a fare visita.
La zampa piturata non è altro che in metro italia, non l'ho trovata in spagna.
Ciao cara, buona giornata

°Alice e il vino ha detto...

grazie della fonte...molto interessanti e D.istruttivi gli articoli ...

Anonimo ha detto...

Ciao, non posso certo definirmi un'intenditrice di vini, ma so che quelli buoni sono quelli che non mi fanno star male il giorno dopo (indipendentemente dalla quantità assunta, visto che bevo poco).
In merito a quelli che spiattellano definizioni a dir poco bislacche, ricordo sempre con divertito piacere una frase di Luciana Littizzetto, che, per darsi un tono, un giorno avrebbe detto, durante una degustazione, "sa di parquet".
Prosit ! ;-)

°Alice e il vino ha detto...

...magari anke di moquette...? ;-D

Anonimo ha detto...

Per saperlo dovresti chiederlo a lei.
La Littizzetto, ovviamente, NON la moquette ;-)

violacea ha detto...

sono pienamente d'accordo..premesso che quando si parla di vino si tende spesso a superare la soglia del so tutto io e a scadere in elucubrazioni che tutto hanno tranne che di accenni sensati sull'argomento, secondo il piacere del vino al di là delle conoscenze tecniche o semplicemente appassionate, rimane qualcosa di molto soggettivo.Nonostante sia sommelier, nonostante mi capita spesso di storcere il naso spesso (purtroppo capita) quel che mi avvicina sempre e comunque al mondo vino e quello che sta attorno alla sua bottiglia, la sua storia, la sua terra, le mani di chi ci lavora, e quando vedo qualcuno soddisfatto dando un sorso al suo bicchiere dimentico volentieri virtuosismi e giramenti di calice!!!
complimenti per il tuo blog!!!

°Alice e il vino ha detto...

cara violacea anche a me capita spesso di degustare vini, e anche molto spesso di trovarli di mio gradimento o anche no.... chiaramente quando valuti un vino lo osservi, lo annusi, valuti se é coerente e corretto, se svanisce subito o se vuole farsi ricordare.... ma quello che mi disturba parecchio sono le esagerazioni e le ostentazioni... voler rendere per forza delle cose normalmente e naturalmente piacevoli in cose riservate ad una stretta cerchia di eruditi degustatori...a volte assai discutibili ;-)

violacea ha detto...

concordo in pieno!!!
bacioni