i francesi, sanno come farsi amare dalle donne....
Un po' di tempo fa, mi è capitato di parlare di comunicazione rivolta al target femminile,QUI e QUI ossia di come a volte, sia interessante vedere come certe aziende decidano di investire parte della loro produzione al mercato "rosa".
Mai niente di più facile che dirottare una bottiglia di champagne veso il mondo donna.
In effetti, il packaging della bottiglia di Piper-Heidsek ha ingolosito anche me....una borsettina trasparente color rosso-fucsia, con i manici in corda ed il logo del brand stampato in oro....una delizia, veramente carina.
Per non parlare, poi, dello champagne Moet & Chandon tutto vestito in rosa, dall'etichetta al packaging.
E' vero anche che non basta vestire un vino di rosa per renderlo appetibile alle donne, ma lo champagne è pur sempre champagne....e può vestirsi come gli pare, perchè tanto alle donne piacerà sempre _ ;-)
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happy hour : americano
Ok, è l'ora dell'happy hour....e, non ci si può dimenticare di un grandissimo brand, che ha fatto dell'aperitivo made in italy, un must...:: il Martini !!!
Grande il Martini cocktail, ma uno dei miei aperitivi preferiti è senza dubbio l'Americano.
Semplicissimo da preparare, ma di...Vino.
Da gustare in compagnia di speciali figer food !!!
Ecco come si prepara un ottimo Americano :
Il più apprezzato e il più storico degli apertativi miscelati. Imperdibile, in qualunque occasione, se non si ha voglia di bere vino !
COME PREPARARLO:
Metà Bitter Martini e metà Martini Rosso in un bicchiere ghiacchiato (con mezza fetta d'arancia e una buccia di limone). Da aggiungere, una spruzzata di selz.
Da bere in compagnia di....
Buon aperitivo.
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happy hour
Montalcino.....
Ed ora, vorrei dedicare a tutti questo bellissimo paesaggio, che ho attraversato questa mattina, ascoltando una delle mie canzoni preferite.................................
[per ascoltare, basta cliccare sulla freccia...buon ascolto]
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pane al pane e vino al vino
OK, mi ero ripromessa che non l'avrei fatto....non sarei caduta nella tentazione di scendere a compromessi con la polemica...e invece lo faccio !!!
Si, lo faccio, perchè trovare il proprio nome stampato su una rivista della portata di "D" di Repubblica....associato ad una finta polemica, beh....è un pochino fastidioso.
Eh già sui blog se ne dicono di tutti i colori...tutti vogliono categorizzarli e rinchiuderli dentro schemi precisi e preconfezionati :: bisogna fare così, bisogna essere colà...etc. etc. ma dàiiiiiii....
Beh, l'articolo in questione si trova su "D" di Repubblica n.544 del 14 aprile, e la giornalista (una professionista..), tale Chiara Dino cita ::
" .....L’enorme successo del fenomeno comincia a preoccupare gli addetti ai lavori tanto che qualcuno ha iniziato ad affilare le armi per partire al contrattacco. In testa ai detrattori della food blog mania c’è proprio Slowfood che ha recentemente intitolato un articolo di Luigi Fenoglio sul tema:Professionisti allo sbaraglio (si trova sul sito della rivista Sloowfood numero 23).
L’obiettivo del servizio è quello di ridimensionare il successo delle recensioni online, con il loro bacino d’utenza planetario. Sul banco degli imputati, per fare qualche esempio, ci sono il sito di Marco Grassi (www.imbottigliatoall’origine.blog.spot.com) e quello di Elisabetta Picotti (www.aliceilvino.blogspot.com) [i link sono sbagliati, perchè gli indirizzi corretti sarebbero :: imbottigliatoallorigine.blogspot.com di Marco Grossi, non GrAssi e aliceeilvino.blogspot.com ] introdotti nella polemica come non addetti ai lavori e quello di Sigrid Verbert su www.cavolettodibruxelles.it ......"
Per la cronaca, l'articolo a cui fa riferimento è QUESTO, un bellissimo articolo scritto da Luigi Fenoglio sulla rivista Slowfood, e pubblicato sul blog di Slowfood, Chiacchiere di vino e cucina , ... da leggere e trarre le conclusioni.
Io personalmente, le mie le ho già tratte.....ossia che è tanto facile scrivere CA°°ate, citando fonti che non sono nemmeno state lette.....chissà che sarebbe successo se le avesse pubblicate su un blog.....:: anzitutto, l'avrei saputo grazie ad un link (e non grazie agli amici che ti avvisano....), ci sarebbe stato il link all'articolo citato così che chiunque avrebbe potuto confrontarlo, e poi ci sarebbe stata la possibilità di fare i commenti....o NOOOOO ????
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punti di vista
nero d'avola di Planeta per disegnare ideogrammi giapponesi
A proposito di Giappone, in questo momento è in atto, a partire dal 19 marzo, la "Primavera Italiana"....senza dubbio, la più grande manifestazione mai promosssa dall'Italia in Giappone, dove il nostro bel paese offrirà una vetrina abbastanza ampia, spaziando dall'economia ( nota dolente..?) alla cultura e dove non mancheranno i nostri prodotti enogastronomici.
ln questo contesto, il maestro Yoshikawa, uno dei massimi esponenti della calligrafia artistica giapponese considerata un’altissima forma d’arte, creerà il “kanji” (l’ideogramma) di Primavera e vergherà un poema utilizzando il nero dell’inchiostro giapponese, il bianco dei petali di ciliegio e il rosso del “Santa Cecilia” di Planeta, azienda che rappresenta senz'altro una bella fetta della nostra stupenda Sicilia (ebbene si, lo ammetto....amo la Sicilia !!!!).
La scelta dei materiali per la creazione dei colori hanno precisi significati simbolici per la cultura giapponese, ed utilizzare il rosso intenso del Nero d’Avola è il tributo del Maestro alla Sicilia, della quale si è innamorato dopo avere partecipato al “Viaggio in Sicilia”, un progetto per l’arte e il territorio ideato nel 2004 da Planeta che vede coinvolti diversi artisti di fama nazionale ed internazionale.
L’opera sarà realizzata alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Francesco Rutelli dell’Ambasciatore italiano Mario Bova e di oltre 500 ospiti.
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