Tra design e tradizione nel Chianti




La nuova cantina di Coltibuono, rappresenta un’efficiente applicazione delle più moderne teorie architettoniche coniugate ad una nuova visione della produzione enologica nel Chianti d.o.c.

Nel ’97 Piero Sartogo e Natalie Gregon hanno progettato una moderna fortezza (per un investimento di 3,5 milioni di euro) su una superficie di 5.500 mq. ispirata a una dimora rinascimentale e annidata sulla collina in mezzo ai vigneti, a circa 20 chilometri dalla sede principale ovvero dalla vecchia abbazia.
L’estetica della cantina si ispira all’architettura classica italiana ma con una visione contemporanea, pur nel rispetto dell’edilizia tipica del posto.

“Il Chianti - ha dichiarato Nathalie Grenon - è come un giardino giapponese, piccolo, denso, tutto disegnato dalla mano dell’uomo, un artificiale-naturale, l’equilibrio del quale si basa su una moltitudine di geometrie minuziosamente articolate come un dipinto di Paul Klee e di reperti architettonici ivi stratificatisi nei secoli. E’ un ambiente contraddistinto dalla dimensione armonica, della cultura agricola, dalla scala a misura d’uomo miracolosamente incontaminata dall’aggressione brutale del prefabbricato industriale”. Per minimizzare l’impatto ambientale della nuova cantina, quindi, è stata inserita ai piedi della collina boscosa la base su cui poggia una costruzione svettante.

L’elemento forte del progetto è lo skylight lineare che spezza l’omogeneità dei volumi in mattoni riprendendo le costruzioni antiche del luogo. Oltre ai mattoni, gli ingredienti base di questa cantina di design sono zinco, vetro ed intonaco di calce.

Sicuramente meritevole di nota ma anche l’aspetto che colpisce di più, è la totale assenza di pompe: dal conferimento delle uve, alla pigiatura, ai vari serbatoi di vinificazione alla pressatura pneumatica tutto avviene per caduta gravitazionale con notevole risparmio energetico ma soprattutto miglior qualità della lavorazione.

Il tutto grazie alla costruzione di una torre addossata alla collina che consente l’ingresso delle uve in cima e la lavorazione scaglionata su diversi piani.

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