bottle shock



Ancora un film sul vino e ancora un film...(ma guarda tu)...americano.
Questa volta si parla di vini (... beh ovviamente) californiani e di quella famosa degustazione tenutasi nel 1976 a Pargi.
Degustazione che ha sancito definitivamente il valore dei vini californiani....insomma i francesi ammisero che i vini californiani erano buoni tanto quelli francesiiiiii...
A parte tutto mi sa che come al solito in Italia, la nostra cara Italia, tanto bella, tanto buona e tanto amata...siamo solo bravi ad autoincensarci senza muoverci un pochino per comunicare meglio che i nostri vini sono meravigliosi e che il nostro cinema non ha nulla di che invidiare a nessuno....boh, chissà quando qualcuno raccoglierà una sfida di questo tipo ???? mah...aspettiamo....

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Mio marito lavora in una cantina vinicola (Piemonte) e devo dire con onesta sincerità, che i vini italiani mi hanno stupito più di una volta.
Grazie alla sua passione ed esperienza ho potuto assaggiare vini californiani, francesi, cileni e da ogni parte d'italia e su tanti prodotti, i francesi devono solo chinare il capo. Se poi mettiamo insieme anche un'ottima storia nell'arte culinaria e la superba interpretazione dell'abbinamento coi cibi, la cosa che più mi fa incavolare è che per assaggiare un buon vino francese devi avere le tasche piene e TANTO, a volte. Questo in Italia non succede sempre. Se la gente capisse che non è solo al supermercato che si comprano i vini, tanti riuscirebbero a bere bene (soprattutto) e a fare bella figura con eventuali ospiti senza spendere fortune esagerate. Diciamocelo, a volte il prezzo di una bottiglia (lo dico per chi rimane nella mediocrità della cosa) è più affascinante e rende più buono il prodotto per chi ha gusti lussuosi. Personalmente, mi piacciono molto i film che trattano l'argomento. Quando ho visto Sideways con Paul Jamatti, l'ho trovato alquanto esilarante e preciso sull'argomento. E' vero che non ci sono registi italiani che si prendono la briga di approfondire l'argomento in casa nostra ma è anche vero, che dopo la dipartita di grandi del cinema come Gassman, Sordi o Mastroianni (per citarne alcuni), uno Scamarcio o un Vaporidis non sarebbero per nulla credibili come grandi estimatori della tradizione vinicola italiana.
Ecco cos'è diventato il cinema italiano: "tre metri sotto terra" e "ho voglia che la smettiate di propinarci film del c..zo".
Adorando Alan Rickman, sicuramente questo lo andrò a vedere e spero almeno di trovarlo divertente.
Salute a tutti.

witch
xxx